Chi fa Forex, deve essere a conoscenza delle caratteristiche delle principali valute scambiate. Nel novero è possibile considerare anche il dollaro neozelandese. Se vuoi sapere qualcosa in più sulle sue caratteristiche, seguici nelle prossime righe.
Abbiamo creato una guida passo passo con le risposte alle principali domande.
Dollaro neozelandese: cos’è e storia
Il dollaro neozelandese è la valuta ufficiale della Nuova Zelanda. Il suo codice ISO 4217 è NZD. Da citare è anche la presenza del simbolo è $. Per chi fa Forex, molto diffuso è il cambio che lo vede contrapposto al dollaro australiano e che si indica con AUDNZD (puoi trovare questa quotazione in fondo alla nostra guida).
Per parlare della sua storia iniziamo a dire che è stato introdotto nel 1840 e che rappresenta la prima valuta ufficiale dello stato della Nuova Zelanda. Prima del suo arrivo – e fino al 1897 – il quadro era caratterizzato dalla circolazione di altre valute, ossia la sterlina inglese e la valuta australiana.
Per citare altre tappe importanti della storia valutaria della Nuova Zelanda bisogna ricordare il 1924, anno in cui venne unificato il sistema di conio. Prima di questo cambiamento, la sterlina veniva coniata da ben 6 banche commerciali.
Al 1934 invece risale la fondazione della Reserve Bank of New Zeland. Da ricordare è anche l’introduzione, nel 1933, del sistema decimale.
Fino al 1967, però, non è stato messo in atto. Anche quell’anno ha un ruolo fondamentale per la storia della Nuova Zelanda, in quanto rappresenta il momento della sostituzione definitiva della sterlina da parte del dollaro neozelandese.
Subito dopo si aprì un fervente dibattito pubblico in merito al nome della nuova valuta. Alla fine, scartando appellativi come “kiwi”, si optò per mantenere la denominazione di dollaro.
Inizialmente, il valore del dollaro neozelandese venne legato a quello del dollaro statunitense. Il tasso era pari a 1,62 dollari USA per 1 dollaro neozelandese. Il peg sul cambio mutò diverse volte fino al 1985. Da quell’anno, il dollaro neozelandese venne lasciato libero di seguire le dinamiche di crescita e di perdita di valore come le altre valute.
Dal 1985, cessò l’emissione delle monete sotto i 5 centesimi.
Valuta ufficiale sia della Nuova Zelanda, sia delle Isole Cook, NZD è disponibile sia in monete, sia in banconote. Ecco le varie opzioni disponibili:
- 100 dollari (banconota)
- 50 dollari (banconota)
- 20 dollari (banconota)
- 10 dollari (banconota)
- 5 dollari (banconota)
- 2 dollari (moneta)
- 1 dollari (moneta)
- 50 cent (moneta)
- 20 cent (moneta)
- 10 cent (moneta)
- 5 cent (moneta)
Continuando a parlare della storia, ricordiamo che, fino al 1990, venivano emesse anche le monete da 1 e da 2 centesimi. La loro eliminazione al mercato ha comportato diverse contestazioni. In caso di pagamenti in contanti. si arrotondano ai 5 centesimi più vicini.
Dal 1999, le banconote vengono stampate su un polimero plastico e non più su carta. Il vantaggio principale riguarda la difficoltà di contraffazione e la resistenza all’acqua.
Dollaro neozelandese: come fare trading
Come si fa trading con il dollaro neozelandese? Il primo consiglio è di mettere in primo piano la prudenza. Il mercato Forex è molto liquido, ma non certo privo di rischi. Per minimizzare è quindi opportuno scegliere con cura il broker online.
Quali sono i consigli utili al proposito? Il primo consiste nel prendere in considerazione solo broker online gratuiti. Quelli più seri, infatti, non applicano commissioni ma guadagnano unicamente dagli spread, ossia la differenza tra bid e ask.
Quando si parla di broker Forex dollaro neozelandese e non solo, bisogna prendere in esame i broker online con autorizzazioni internazionali – devono rispondere ai regolamenti Cysec e Consob – ma anche le piattaforme che consentono di aprire un conto demo.
In questo modo è possibile prendere confidenza con la piattaforma e capire meglio le tecniche di gestione dell’asset.
Plus500 clicca qui per saperne di più >>, piattaforma conosciuta in tutto il mondo, rientra in questi criteri. Semplice da utilizzare e contraddistinta dalla presenza di un’app ufficiale, è sicura e legata a diverse controllate quotate sulla borsa di Londra. Da ricordare è anche 24option (CLICCA QUA per un conto demo gratuito). Questo broker online, altrettanto sicuro, mette a disposizione segnali di trading di qualità. Ciò vuol dire, per esempio, che chi lo utilizza ha la possibilità di capire fino a che punto convenga puntare sul dollaro neozelandese.
I trend dei titoli governativi negli ultimi tempi ha visto un andamento positivo. Può quindi essere conveniente investire su questa valuta, senza dimenticare la naturale presenza del rischio. Come minimizzarla? Con strategie come il Money Management, che prevede di dividere il capitale in più parti e di destinare ciascuna a un’operazione singola.
In questo modo, se le cose dovessero andare male, è possibile tutelarsi ed evitare di perdere troppo.
Date queste doverose premesse, si può parlare degli strumenti per fare Forex con il dollaro neozelandese e altri asset.
Dollaro neozelandese: gli strumenti per fare Forex
Quando si parla di Forex con il dollaro neozelandese e altre valute, è necessario ricordare che non è necessario acquistare la valuta. Oggi, infatti, esistono i CFD. Disponibili da una ventina d’anni ma diffusi unicamente da quando è esploso il trading online, sono derivati che consentono di replicare le variazioni di asset diversi, tra i quali è possibile comprendere le coppie valutarie.
I CFD consentono ai trader di aprire posizioni long e short. Da ricordare è che sono prodotti a leva, indi per qui consentono di esporsi con una cifra più alta rispetto al capitale investito inizialmente. Danno modo di amplificare i guadagni, ma anche le perdite. Alla luce di questo aspetto, è essenziale familiarizzare con lo stop loss.
Dollaro neozelandese: grafico e quotazione in tempo reale
Per completare il quadro relativo alle caratteristiche del dollaro neozelandese, presentiamo il grafico e la quotazione in tempo reale.
Lo strumento, di lettura molto semplice, tiene conto di diversi time frame. In questo modo i trader hanno a disposizione uno storico delle quotazioni che può facilitare le operazioni.
Non bisogna mai dimenticare che, per avere il polso della situazione, è necessario esaminare gli indicatori di analisi fondamentale, come per esempio il prodotto interno lordo e i dati sulla disoccupazione, per capire meglio la solidità dell’economia del Paese.